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Contro l’occupazione poliziesca : Una (parziale) cronologia parigina


Domenica 22 dicembre a Sartrouville , un agente della polizia municipale, in forze al centro operativo del sistema di videosorveglianza, è stato beccato per strada e riempito di botte da otto persone, due delle quali, purtroppo, sono state arrestate. Può darsi che si prendesse per un benefattore, ma l’accaduto deve avergli chiarito le idee : “Sono soltanto uno sporco sbirro è questo è quello che merito”.


Nella notte fra il 7 e l’8 gennaio, nel XIX arrondissement di Parigi, è stato incendiato un furgone del Comune, a causa della sua responsabilità nella gestione poliziesca della quotidianità. In effetti, chi non vede la quantità di telecamere, i controlli dovuti all’aspetto fisico, le retate, il pullulare di nuove brigate di polizia e, dietro, il Comune che li dirige, sullo sfondo, da poco, della campagna elettorale ?


Due notti prima, i numerosi vetri blindati di un commissariato del XII arr. sono stati sfondati e, da quanto si legge nel comunicato, è l’esistenza stessa degli sbirri ed il loro sporco lavoro che erano presi di mira. Come bonus, anche il bancomat della banca di fronte al commissariato si è preso qualche colpo.


La sera di Capodanno, a Kremlin-Bicêtre, gli sbirri vogliono arrestare due giovani che avrebbero esibito una pistola. I due si ribellano ed è con gran difficoltà che le guardie li portano via. Ma quando i due vengono portati al commissariato, ecco un bel gesto di solidarietà : una decina di persone arriva e se la prende con l’edificio della polizia, chiedendo la loro liberazione. Spaccano dei vetri (riuscendo a danneggiare un computer in un ufficio !) e poi se ne vanno velocemente. Retour ligne automatique
L’attacco delle divise blu starebbe diventando un nuovo sport nel Val-de-Marne [dipartimento della cintura parigina, NdT] ? Alcuni esempi lasciano ben sperare : già la notte del 31 dicembre 2012, due gruppi di persone avevano attaccato i commissariati di Choisy e Champigny. Quest’ultimo era stato attaccato anche il 14 luglio 2013, a colpi di fuochi d’artificio. E fra giugno e novembre 2013 sono tre le bottiglie di acido che sono atterrate sul commissariato di Boissy-Saint-Léger !


Il 29 gennaio, a Les Lilas, il commissariato che si trova dietro il municipio finisce con le finestre e la porta a vetri sfondate e un comunicato che rivendica l’attacco termina con le parole : “Attacchiamo i guardiani dello zoo umano !”.


Qualche giorno più tardi, il 3 febbraio, il locale che ospita i Points d’accès au droit ed altri servizi comunali, nella cité Champagne (XX arr.) si ritrova pure lui con i vetri infranti, perché senza giustizia niente polizia e viceversa.


Bisogna credere che il trio Polizia-Giustizia-Prigione non avrà mai un consenso unanime !

[in francese]

Continua…


Venerdì 24 gennaio un “normale controllo” della polizia, in un quartiere popolare di Neuilly-sur-Marne, ha la risposta che merita : numerosi giovani della zona se la prendono con gli sbirri, lanciando loro vari proiettili. Perché torni la calma ci vogliono tre ore, un centinaio di guardie ed un elicottero.


A fine gennaio, a Chelles, uno sbirro si fa spaccare il naso da cinque ragazzi. I cinque stavano litigando con un autista d’autobus quando il poliziotto, che non era in servizio, ha voluto intervenire. Avrebbe fatto meglio a pensare ai cazzi suoi… Purtroppo i cinque giovani sono stati arrestati.


La notte fra il 6 ed il 7 febbraio, un furgone di Orange [grande impresa di telecomunicazioni, ex France Telecom, NdT] viene incendiato nel XIX arr. di Parigi. Il comunicato di rivendicazione chiama in causa la partecipazione di Orange al controllo sociale ed il fatto che questa azienda (come molte altre) utilizza il lavoro dei detenuti. “A fuoco il mondo virtuale ! A fuoco quelli che ci rinchiudono”.Retour ligne automatique
Stessa sorte, qualche giorno dopo e sempre nella stessa zona, per un furgone della SPIE, impresa coinvolta nella costruzione di centrali nucleari e del sistema di videosorveglianza della città di Parigi.


Giovedì 13 febbraio, verso le 23 a Les Ulis, un gruppo di una decina di persone prende a sassate il commissariato. Anche una macchina della polizia, parcheggiata lì vicino, si prende delle pietre. Intanto, parecchi fuochi d’artificio vengono lanciati in direzione della caserma delle guardie. Questo stesso luogo di tortura e d’oppressione era già stato bersagliato nel novembre 2012 e nel gennaio 2013 e per fortuna nessuno degli assalitori è stato preso.


[Aggiornato a partire dai giornali e dal sito Lechatnoiremeutier]


…continua…
e intanto, a breve, a Parigi :
Per non abbassare mai più gli occhi (Presidio per farla finita con l’occupazione poliziesca delle nostre vite)